Sempre più diffuso il sexting tra gli adolescenti: lo praticano 2 ragazzi su 5 e si inizia già ad 11 anni. Ecco tutti i dati allarmanti.
Non c’è nulla di male nel mandare un messaggio hot al proprio partner ogni tanto, se si è adulti e consenzienti, ma quando a fare sexting sono gli adolescenti i rischi aumentano. Nel nostro paese è allarme: da un’indagine di Pepita Onlus, associazione che si occupa di sensibilizzare i ragazzi sui rischi del web, è emerso che ben 2 adolescenti su 5 fanno sexting e che il primo messaggio hot viene inviato tra gli 11 e i 14 anni.
Quando parliamo di messaggi hot, poi, non ci riferiamo solo a testi “piccanti”, ma a foto intime e senza vestiti, che spesso vengono pubblicate sui social.
I rischi del sexting tra gli adolescenti
Lo scambio di messaggi a sfondo sessuale tra gli adolescenti ha conseguenze non da poco: solo nel 2016 in Italia ci sono state 235 denunce per reati contro minori, che vanno dalle molestie, allo stalking e alla diffusione di materiale pedopornografico.
L’indagine di Pepita Onlus ha studiato un campione di 2800 ragazzi e ragazze, di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, ai quali è stato distribuito un questionario a cui rispondere. Dalle loro risposte è emerso che più del 40% degli adolescenti ha inviato almeno una volta dei messaggi con foto e/o video a sfondo sessuale e che il 60% di loro li ha invece ricevuti. Il 73% ha ricevuto materiale pornografico, a volte senza volerlo, da amici, compagni di scuola o sconosciuti. Di questi, ben il 25,42% si è dichiarato incuriosito, il 24,7% indifferente e il 21,34% a disagio. I principali mezzi di scambio di messaggi hot sono Whatsapp (67%), Instagram (57%) e Snapchat (43%).
Le conseguenze si ripercuotono spesso offline: al 64% degli intervistati sono state fatte allusioni sessuali e il 41% ha dichiarato di essersi sentito a disagio quando qualcuno lo ha ha guardato.